Dopo aver convertito il mio portatile ASUS al magico mondo di Ubuntu Linux, ho iniziato a valutarne pregi e difetti.
I pregi di Linux sono davvero molti (elevata affidabilità, mancanza di virus) mentre i difetti ahimè sono causati dal mancato sviluppo di hardware e software pienamente compatibili da parte delle Software House.
Grazie all’eccellente comunità che stà dietro al mondo Linux, vengono sviluppati giorno dopo giorno moltissimi software e driver Opensource, che permettano di far qualsiasi cosa con il proprio computer senza spendere soldi.
E’ comunque vero che l’assenza di un driver proprietario di dispositivo può portare ad incompatibilità e problemi.
Nel mio caso, usando il portatile con Ubuntu 10.10 installato ho notato che la ventola girava in continuazione al massimo della velocità, sia con la corrente elettrica che con la batteria.
Avendo seguito la procedura per la pulizia delle ventole del portatile ero sicuro che non poteva essere un problema di ventole sporche o di surriscaldamento dei componenti.
La causa del problema era da attribuire alla mancata gestione della velocità della ventola da parte dei driver opensource della scheda video.
Ubuntu installa di default i driver Opensource per l’hardware che però non gestiscono ogni parametro.
Nel mio caso mancava la gestione della velocità delle ventole di raffreddamento della Scheda video.
Ubuntu offre una sezione apposta per attivare i driver proprietari per le nostre periferiche.
Per attivare i driver proprietari di un dispositivo occorre andare su Sistema ->Amministrazione ->Driver aggiuntivi per Ubuntu 10.10. mentre per le versioni precedenti su Sistema -> Amministrazione -> Driver hardware
Apparirà una lista dei dispositivi che necessitano di driver proprietari per un corretto funzionamento.
Una volta installati tutti, il sistema chiederà il riavvio per completare le operazioni.
Al riavvio del computer, le ventole hanno iniziato a funzionare correttamente, gestite direttamente dai driver corretti della scheda Video (Nel mio caso una ATI).
Alla prossima